Dev’esserci qualcosa di sbagliato nel cervello di quelli che trovano gloriosa o eccitante la guerra. Non è nulla di glorioso, nulla di eccitante, è solo una sporca tragedia sulla quale non puoi che piangere.
(Oriana Fallaci)
by Stuart Redler
L’8 e il 9 giugno 2025 si terrà in Italia un referendum cruciale, promosso dalla CGIL, che mira a rafforzare i diritti sul lavoro, contrastare la precarietà e limitare i licenziamenti facili. Un altro punto fondamentale è l’ampliamento della cittadinanza italiana a chi risiede stabilmente nel nostro Paese, un provvedimento necessario e lungimirante, dato il drammatico calo demografico e la necessità di garantire un futuro economico sostenibile.
Tuttavia, il governo attuale, a trazione neofascista, sembra fare di tutto per oscurare questo referendum, evitando il dibattito pubblico e – secondo indiscrezioni gravi – diffondendo una circolare interna che vieta la pubblicizzazione del voto, in pieno stile autoritario.
Chi può essere contrario a un referendum che difende i lavoratori, aiuta le famiglie e apre le porte dell’inclusione e della giustizia sociale? Solo un potere autoritario e regressivo, interessato a mantenere lo status quo di sfruttamento, diseguaglianza e paura.
Questo non è solo un attacco ai sindacati o ai migranti: è un attacco a tutti noi. A chi lavora, a chi cerca stabilità, a chi sogna un futuro più giusto.
Non possiamo accettare un governo che combatte la verità, il progresso e la dignità umana. Non possiamo più restare in silenzio mentre si tenta di trasformare la nostra democrazia in un teatro dell'oppressione.
Difendiamo il referendum. Difendiamo il lavoro. Difendiamo la Costituzione.
Mimmo Lucano
Due giorni fa sono state rese pubbliche le motivazioni della Corte di Cassazione sull'inammissibilità del ricorso, da parte della Procura Generale di Reggio Calabria, contro la sentenza di assoluzione a mio carico nel processo d’appello.
Non solo i giudici della Suprema Corte hanno riconosciuto che le intercettazioni contro di me fossero illegittime (sono stato intercettato per anni, praticamente ovunque mi trovassi), ma anche che queste, al di là della loro (il)liceità, non facevano altro che dimostrare che il mio operato fosse mosso da esclusivi intenti solidaristici, e non certo da volontà di lucro o di acquisizione di potere personale.
Oggi che la giustizia, dopo tante umiliazioni, è stata finalmente fatta, mi trovo a lottare nuovamente contro il potere burocratico del Ministero degli Interni di Piantedosi e Salvini (lo stesso che nel 2018, in spregio alla legge - come stabilito da tutti gradi della giustizia amministrativa - e approfittando delle accuse infamanti che mi furono gettate addosso, chiuse i progetti d’accoglienza a Riace) che, per ragioni puramente politiche, appigliandosi ad assurde forzature interpretative, vorrebbe sovvertire la volontà dei cittadini riacesi, dichiarandomi non degno di ricoprire la carica di sindaco.
Contro questa rappresaglia istituzionale combatterò con tutte le mie forze, non solo per rispetto verso le persone che hanno scelto (per la quarta volta) un progetto politico-sociale di riscatto, ma anche per continuare a condurre il mio percorso di lotta contro le disuguaglianze e per un vero sviluppo di un territorio saccheggiato e martoriato da tempi immemorabili.
Non può essere l'ultimo giorno di Gaza, ma, col nostro silenzio, stiamo rischiando che lo sia!
#ultimogiornodigaza #gazalastday