The prize 👑
Every male should manhandle their women, especially while intimate!
Every woman should want nothing but their blokes to manhandled in a rough & possessive way & be bent if necessary to his will
Non posso fare a meno di sniffare, odorare e leccare tutto ciò che ti riguarda. Anche adesso che siamo assidue amanti in segreto. Io, la studentessa del quarto piano e tu, la quarantenne manager in carriera divorziata della mansardina. Ti lecco e annuso ovunque. L’attrazione sessuale ha moltissimo a che fare con odori e sapori del corpo della persona amata. Se ne ha un gran bisogno. Il tuo odore mi serve per ritrovarti tra la folla, in un pub o al supermercato sotto casa. Per capire se sei passata dove io sono in quel momento. O come surrogato del sesso quando non ci sei. Perché ti cerco di continuo. Mi urgi sempre.
Ed è solo colpa tua: mi sono innamorata di te a prima vista. Da quando mi sono trasferita qui per l’università e tu m’hai invitata a cena la sera stessa. Non ero mai stata con un’altra donna, prima di questa storia folle. E tu dopo un po’ di tempo me l’hai fatto sembrare così naturale, che non mi sono resa conto di cadere man mano nella tua infallibile rete. Fatta di seduzione, giochi intellettuali raffinatissimi, sguardi, carezze, sottintesi e baci sempre più arditi e frequenti. Le settimane passavano e a un certo punto, durante il giorno hai semplicemente iniziato a mancarmi: ovunque fossi, qualsiasi cosa stessi facendo, non vedevo l’ora di tornare a casa.
Per vederti, per avere un qualche contatto con te. Anche se magari ero fuori con degli amici simpatici e giusti per la mia età. Una vera ossessione d’amore. E poi volevo disperatamente provare il rapporto fisico con il tuo corpo slanciato e perfetto. Sognavo le tue bellissime labbra sulle mie, anche se tu nel primo periodo di studio reciproco, al momento del commiato m’avevi dato sempre solo un bacio sulla guancia.
Che in verità, progressivamente nei giorni s’è prolungato. Per poi trasformarsi in una evidente e gradita leccata fino al collo, ove diventava un succhiotto di pochi secondi. Cose di tua lunga esperienza, che m‘accendevano di desiderio e mi facevano inumidire la fica. Tornavo a casa regolarmente stordita, pensando a te. Ogni sera, mentre mi leccavi rapida e sicura di te, io mi ti stringevo un po’ di più. Sperando che tu osassi molto altro. Perché io proprio non avevo il coraggio di andare oltre il nostro rapporto amicale e intimo.
Dopo pochi giorni dalla nostra conoscenza, ho iniziato ad avere dapprima semplice e genuina curiosità, poi un desiderio grande e sempre più intenso delle tue intimità. E quando ti venivo a trovare, mi sono sorpresa quasi senza accorgermene a chiudere gli occhi e odorare i tuoi golfini e i foulard che lasciavi sparsi in giro per casa. Lo faccio ancora, in verità.
Confesso ora pubblicamente anche di aver commesso una scorrettezza. E che Dio benedica il momento in cui l’ho fatto: una sera, dopo cena t’ho rubato un reggiseno e uno slip dal cesto dei panni sporchi. Per il puro gusto di portarmeli a letto e annusarmeli da sola, pensandoti e masturbandomi. Non si dovrebbe fare, ma dentro la mia mente e le mie zone erogene iniziava la forte necessità di te.
Del furtarello ti sei accorta la sera stessa, perché dovevi fare una lavatrice. M’hai mandato subito un messaggio molto educato:
“ehi, bamboletta: per caso avessi preso per sbaglio un mio coordinato intimo dai panni sporchi? Se ti piaceva così tanto, potevi semplicemente chiedere: non credi? Ma tranquilla: continuo ad avere stima di te e a volerti bene. Baci baci.”
Avrei voluto morire! Non sapevo come uscirne fuori, cosa risponderti. M’hai tolta d’impaccio tu, venendo a casa mia direttamente. Ho sentito il campanello, ho aperto e il mio cuore è impazzito: eri profumata e sensuale da mozzare il fiato. Sei entrata e io non avevo il coraggio di guardarti in viso. Tenevo gli occhi bassi. Tu mi ti sei piazzata davanti, hai sollevato il mio mento con due dita e m’hai detto a voce bassa e guardandomi fissa negli occhi: “sai che quando hai le guance rosso fuoco e sei imbarazzata mi fai morire, bambina dispettosa?”
Poi senza avere alcun dubbio in merito, sapendo ormai di andare sul velluto, m’hai baciata: un bacio che è durato forse buoni dieci minuti. Mi manovravi decisa, forte e sicura. Mentre mi infilavi le mani dappertutto e io non riuscivo a fermarle. Anzi: desideravo che entrassero più a fondo, ovunque tu volessi. La tua lingua comandava, scavava dentro la mia bocca.
Era padrona. Io la accoglievo e cercavo a mia volta di annodare le nostre lingue in un gioco stimolante ed eroticissimo, molto intimo. Le tue labbra sapevano di miele e di purissimo peccato. Non ero ancora esperta delle schermaglie tra donne; perciò mentre ci baciavamo e tu mi frugavi, mi sono limitata ad accarezzarti il viso e tenerti il capo, piangendo di felicità. Ma non staccavo la mia bocca dalla tua. Non volevo altro dalla vita, in quel momento.
Tu dopo poco ti sei finalmente tolta il cappotto; sotto avevi una gonna ampia, che hai tolto in due secondi: avevi le autoreggenti senza gli slip. T’eri fatta bella da morire, per la nostra prima volta. Ti sei seduta, m’hai fatto cenno di inginocchiarmi davanti a te. Uno di quei comandi impliciti che non ammettono dinieghi. Ma anche io non volevo che quello. Quindi, decisa, a gambe ben larghe, sì da farmi osservare a lungo e chiaramente la cosa più bella e desiderabile che io abbia mai visto, hai preso la mia testa e l’hai tuffata tra le tue cosce, tenendo la tua mano ferma sulla mia nuca e premendomi contro di te.
Respiravo il tuo odore intimo molto aspro e forte. Finalmente. Ti assaporavo per la prima volta. Era la nascita della mia dipendenza fortissima da te. Quasi avevo un orgasmo, dalla contentezza. Mi hai detto: “sai, è veramente stupido annusare e leccare il mio intimo, quando invece puoi avere direttamente l’originale a tua disposizione! Ora stupiscimi: leccami, sbocconcellami, fammi venire. Voglio godere della mia ragazzina viziata preferita.” Sono stata così, incollata al tuo inguine, per almeno mezz’ora. Il mio viso era tutto bagnato, totalmente coperto dal tuo miele.
Godevi. Gemevi piano, muovevi i fianchi in mille modi, per farmi entrare meglio con la lingua e per offrirti tutta a me. Ti piaceva. Mentre ti mordicchiavo dolcemente, ti leccavo e succhiavo, perché ormai ero pazza d’amore per te. Non so come, ma sono riuscita anche a togliermi i vestiti di dosso: volevo essere completamente nuda e offrirmi a te tutta. Umile e folle di te. Pronta a tutto. Infine, strusciavo tutto il mio corpo contro la tua passera, per bagnarmi e ricoprirmi del tuo amore. Per farti marcare il territorio. Tu sorridevi, contenta e vincitrice. E continuavi, generosa, a venire e a regalarmi così il tuo miele. Sei abituata a ottenere tutto, dalla vita.
Tra l’altro, appena denudata, la prima cosa che ho fatto è stata cercare di infilare un mio seno nella tua fica. Era molto che desideravo fartelo. Tu hai iniziato a ridere contenta e mentre la contraevi, per cercare di trattenere il mio capezzolo turgido, m’hai detto: “ah, ah: vedo che non ti manca l’inventiva, bambina! Però adesso io mi giro e tu leccami il culo. Molto intensamente. Fammi morire dalla passione. Completa il sortilegio, la magia che mi lega a te. E mentre lecchi il mio ano, toccami le mammelle, sorreggimele dolcemente. Accarezzamele. Perché mi devi eccitare tutta e far inturgidire anche i capezzoli. Voglio offriteli fra un po’. Sono i cioccolatini di ‘benvenuta dentro il mio cuore’ che ho portato stasera per te.”
Infine, siccome sei una leonessa dominante e fiera, dopo esserti trastullata con le mie leccate e i miei primi, goffi tentativi di far godere una donna, messi in atto cercando in fretta nella mia mente un inesistente bugiardino del sesso proibito, m’hai presa e rivoltata come un leone con la sua gazzella quotidiana. M’hai distrutta con la passione, col tuo corpo e col sesso. Non sapevo che l’amore tra due donne potesse essere così intenso e gratificante. M’hai fatta venire mille volte. M’hai fatta innamorare ancor più di quanto nella mia mente non fossi già tua, tua, tua.
RDA
Yeah you do baby
Rb, cunts.
U tell mummy what she raised good slut
Yes sweetie, your mother will be proud of you
Girls that wake you up with a blowjob deserv all.
—WADTW.
Mmm dosnt get much better than a handful of a perfect peachy bubble but check
Caricias 🔥
I like how you spread your cheeks so I can fuck your ass hard.
— WADTW.