Arlechìn 🎭 Arlecchino
Fra le maschere italiane è forse la più conosciuta e popolare. Si tratta anche di una delle maschere più antiche, le sue origini si possono infatti rintracciare nella figura del “diavolo burlone” delle favole medioevali e in seguito nel “buffone” delle compagnie di comici girovaghi alle corti principesche o fra i saltimbanchi e gli acrobati nelle fiere e nei mercati dei sobborghi, sempre affollati di gente in cerca di divertimento. Nativo di Bergamo bassa, parla inizialmente solo nel suo dialetto locale. Il suo vestito era in origine bianco, ma con il tempo a furia di rattoppi con pezzi di stoffa di ogni genere, è diventato quello che oggi tutti conosciamo; un variopinto abito composto da un corto giubbetto e da un paio di pantaloni attillati, entrambi a losanghe e triangoli di tutti i colori. Arlecchino ha un carattere stravagante e scapestrato. Ne combina di tutte, inventa imbrogli e burle a spese dei padroni avidi e taccagni dei quali é a servizio, ma non gliene va bene una. Intendiamoci Arlecchino non é uno stupido; magari è un ingenuo, talvolta forse un po' sciocco, ma ricco di fantasia e immaginazione. In quanto a lavorare nemmeno a parlarne. Però fa lavorare la lingua e molto. I suoi lazzi, le sue battute, le sue ingenue spiritosaggini, fanno ridere a crepapelle tutti quanti. Quando poi non sa come cavarsi da un impaccio o a liberarsi da un guaio, Arlecchino diventa un abile maestro nel far funzionare le gambe; capriole, piroette e salti acrobatici.
Brighèla 🎭 Brighella
Brighella deve il suo nome al suo carattere attaccabrighe, insolente e dispettoso. E’ il compare di Arlecchino. Entrambi sono nati a Bergamo. Brighella non fa solo il servo come Arlecchino, ma un'infinità di altri mestieri, più o meno leciti ed onesti. Così si ritrova sempre in mezzo a svariati intrighi. Elementi caratteristici del personaggio sono la prontezza e l'agilità della sua mente, per escogitare inganni e preparare trappole in cui far cadere il prossimo, tutto questo solo per il gusto stesso di imbrogliare gli altri. E' intrigante, molto furbo e senza scrupoli. Brighella inoltre è un tipo bugiardo, racconta frottole con sicurezza e convinzione che è quasi impossibile distinguerle dalla verità. Inoltre è molto abile nel cantare, suonare e ballare. La giacca e i pantaloni sono decorati di galloni verdi; ha le scarpe nere con i pon pon verdi. Il mantello è bianco con due strisce verdi, la maschera e il cappello sono neri.
Giopì de Sanga 🎭 Gioppino
La tradizione vuole che sia nato da Bortolo Söcalonga e Maria Scatolera a Zanica, Bergamo, dove vive con la moglie Margì ed il figlio Bortolì. Ha anche due fratelli, Giacomì e il piccolo Pisa 'n braga [Pisanbraga], e i nonni Bernardo e Bernarda.
La sua principale caratteristica fisica sono tre grossi gozzi, da lui chiamati le sue granate o coralli, che ostenta non come un difetto fisico, ma come veri e propri gioielli. Faccione furbo, rubicondo, vestito di grosso panno verde orlato di rosso, pantaloni scuri da contadino e cappello rotondo con fettuccia volante, di mestiere fa il facchino e il contadino, professioni che non svolge preferendo guadagni occasionali meno faticosi. Di modi e linguaggio rozzissimi, di buon cuore, porta sempre con sé un bastone che non disdegna di usare per far intendere la ragione, sempre comunque a vantaggio dei piccoli e degli oppressi Gioppino incarna il sempliciotto rozzo ma di buon cuore, pronto a difendere i deboli. Ha assunto, tuttavia, anche una connotazione negativa, come persona furbastra e inaffidabile tanto che nel linguaggio comune si suole dire fare la figura del Giupì di chi non mantiene la parola o usa mezzucci per concludere raggiri di poco conto. Gioppino oltre che essere una maschera è anche un burattino ed è protagonista di moltissime commedie per il teatro dei burattini. .
Meneghìn 🎭 Meneghino
Meneghino è una maschera lombarda che nasce nel Seicento. Impersona un servitore rozzo ma di buon senso che, desideroso di mantenere la sua libertà, non fugge quando deve schierarsi al fianco del suo popolo ed è assai abile nel deridere i difetti degli aristocratici. Il nome deriva da “domenighin”, appellativo del servo che la domenica era solito accompagnare le nobildonne milanesi a messa o a passeggio.
Meneghino è la maschera tradizionale milanese e come la sua città è generoso, sbrigativo e non sa mai stare senza far nulla. Da lui nasce infatti l'appellativo “meneghini” in riferimento agli abitanti del capoluogo. Ama la buona tavola e davanti ad una fetta di panetùn possono anche salirgli le lacrime agli occhi, non solo perché ne é molto goloso, ma perché gli ricorda la “soa Milàn” e il “so Domm” di cui non smette mai di vantarsi. Vestito di una lunga giacca marrone, calzoni corti e calze a righe rosse e bianche, cappello a forma di tricorno sopra una parrucca con un codino stretto da un nastro, ancora oggi, assieme alla moglie Cècca, trionfa nei carnevali milanesi.
anne not to alarm you but theres a boba eyed freak right behind you (Forgot to post this here lol)
My name is Nadin. I never imagined I would write something like this. I’ve always been someone who kept her worries quiet, someone who believed that even the hardest days could be endured with patience and faith. But right now, I am reaching out — not because I want to, but because I need to.
I am a wife, a mother, and one of many women in Gaza trying to survive days that feel like they have no end. There was a short time — a brief ceasefire — where we thought things might start to heal. Where the sound of war faded for just long enough to let us breathe. But that moment is gone now, and the fear has returned louder than before.
My days are filled with uncertainty, and my nights with prayer. We have lost so much. Our home was damaged, our sense of safety taken from us. But through all of this, I try to keep going. I try to hold on to what little peace I can create with my hands, my words, and my love.
I am not asking for much. Just a little help to keep our lives from falling further apart. To fix the small things — a cracked wall, a leaking roof, the pieces of daily life that help us hold on to dignity.
This campaign isn’t just about survival. It’s about holding on to what makes us human in a place that keeps trying to take that away. It’s about showing my daughter — even though I won’t mention her name here — that the world didn’t forget us.
If you’ve ever felt powerless in the face of suffering, please know that even the smallest gesture can carry great meaning. A kind word. A shared post. A quiet donation. These things remind us that we’re not alone.
I am still here. Still holding on. Still believing that people out there — people like you — still care.
Please, if you feel moved, consider supporting or sharing this campaign.
The trio!!!! (Hashida the Kids miss u come back home 。:゚(;´∩`;)゚:。)
this manga gave me an existential crisis. recommend
This is like the cutest and pinkest princess jellyfish fanart i love it🥹🥹🥹🩷
I 🩷 Amars (honestly would love to live with them)
Spent out like a light
Uhh anyway non-colored version
you've all betrayed me
I love Sangria
Spring blossoms 🐌🌸💖
She/her fav fandoms: princess jellyfish, tsuritama, homestuck, Nana ,peanuts, identity v, Blue period, kamikaze girls, artistwitch, Devilman crybaby and the rose of Versailles!! really into drawing, indie animation,biology, v-kei and 60's music, drawing, Reading and writing!!🐑 big niche media fan🎬
435 posts