Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore.
Italo Calvino
(Poi, dipende da come la vita prende noi, da cosa ci fa planare in testa, o che le importi qualcosa di noi)
@scrivoeavoltelanottedormo
Tommy Ingberg
Salone arredato in stile barocco, soffitto alto 4 metri, finestroni doppi, chiusi. Le tende tirate. Filtra un po’ di sole da fuori creando quel colore giallino di fine estate, apatico.
John Elkann siede sopra una poltroncina foderata verde, appartenuta al nonno di Napoleone I. Davanti a se lo schermo che manda in tempo reale l'andamento delle borse di tutto il mondo.
Il corpo di Marchionne è ancora caldo e il titolo FCA è crollato paurosamente. Elkann, sospirando, si alza e procede verso la finestra, guardando fuori, in giardino, dove Lapo sta facendo la ruota con la nipote di 8 anni. Lei, ad ogni giro, ride e poi corre e bere del succo di mela, dalla caraffa. Lui, invece, si fa una riga di nascosto.
John sospira, poi i suoi pensieri escono fuori, come se stesse dialogando con qualcuno “Sergio, Sergio, Cristo! A 66 anni non puoi morire come un operaio qualsiasi in catena di montaggio. Il tuo funerale ci sta costando quasi quanto l'acquisto di CR7. Già, Ronaldo. Quello stronzo di Andrea doveva fare lo sborone proprio adesso, non poteva aspettare la prossima stagione, no. Tu muori e lui compra CR7.”
Poi inizia a passeggiare lungo il salone. Fissa il busto di Gianni Agnelli fatto d'orsetti gommosi, opera regalo di Cattelan e, con voce da bambino capriccioso, riprende “ma vedrai che si ripaga da solo con il merchandising, gnegnegne”. Si schiarisce la voce “il merchandising, non sai manco come si scrive, ah cristo Sergio, ma perché sei già morto. Anche a te ha colpito la maledizione degli Agnelli, il posto più pericoloso dove andare a vivere, subito dopo Città del Messico e i Kennedy!”.
Improvviso una pallonata colpisce la grande vetrata, senza romperla. John distrattamente si avvicina di nuovo alla finestra e guarda in giardino. Adesso è Lapo a bere succo di mela dalla caraffa, mentre la nipote pippa delle righe lunghe come un campo di calcio. John sospira “ma che cazzo ci troveranno mai nella cocaina? Niente è più elettrizzante del bip-bip-bip di un titolo in borsa che fluttua, su e giù, senza senso per molti, ma noi invece lo sappiamo come fare, ma poi c'è sempre quel piccolissimo imprevisto, imponderabile, con cui Dio ci ha voluto omaggiare proprio per farci sentire vivi, bip-bip-bip, eccolo, Sergio, tu sei stato quell'imprevvisto, mortaccitua, lo senti questo bip, siamo noi che veniamo fottuti dal mercato e non importa che ti abbia sostituito il prima possibile con quell'altro fesso di manager, i poteri forti ci stanno inculando.”
A quel punto entra Renzi. S'inginocchia e china il capo: “Avevate chiesto di vedermi, mio sire?”. Elkann, senza girarsi “Matteo, li hai pubblicati i tweet che ti ho fatto mandare?” Renzi: “Sì, mio sire!” Elkann: “Hanno funzionato?” Renzi: “Alla grande, mio sire”. Elkann: “Alla grande un cazzo, Matteo. Non se li è inculati nessuno, anzi, t'hanno preso per culo pure i fakebot. Lo sai che tra un paio d'anni ce ne andremo per sempre, vero?” Renzi: “mio sire, avevate promesso di no, cioè, di lasciare almeno un paio di fabbriche in Italia”. Elkann: “per quale motivo, dovrei farlo?” Renzi: “Per avere gli aiuti di stato?” Elkann: “E a voi chi vi aiuta, scusami, non ti seguo?” Renzi: “Noi facciamo buffi, come sempre”. Elkann: “Lo so, coglione. Era una domanda retorica. Sparisci adesso. Ti sei fatto battere pure dal M5S e dalla Lega. Mi chiedo come mai gli altri del PD ti vengano ancora dietro. Ah giusto, glielo abbiamo chiesto noi.” Renzi: “Voi?” Elkann: “Hai mai visto una poltrona per due?”
In quel mentre entra Lapo, fatto di coca e succo di mela.
Elkann: “ahahah, vedi Matteo, abbiamo preso un fallito perfettamente insignificante come Di Maio e lo abbiamo trasformato in un leader carismatico, nonché vicepremier e ministro del Lavoro e allo stesso tempo, abbiamo preso te, un coglione che precedentemente lo avevamo fatto diventare leader della sinistra, nonché premier perché ci annoiavamo, trasformandoti in un insignificante ex-leader della sinistra e che a 40 anni è già caduto in disgrazia.” Renzi: “Ma io ho vinto le elezioni” Lapo (iniziando a fare l'elicottero con il cazzo davanti la sua faccia): “Matteo, ma quanto sei fuori, tu non hai mai vinto un cazzo! John, come facciamo ora a riprenderci questo e rimandare Di Maio a vendere gelati allo stadio?” Elkann: “Io non voglio riprendermi sto deficente qua” Lapo: “Ti vuoi tenere Di Maio al governo?” Elkann: “E tu credi che terrei veramente un bibbitaro a dirigere gli affari di famiglia?” Lapo: “Tu non potresti, vero? Non me lo terrei neanch'io”.
Elkann fa poi cenno a Lapo e Renzi di levarsi dai coglioni. Si rimette seduto a guardare i bip della borsa “Sergio, Sergio. Tu me lo avevi detto, gli esperimenti sociali non servono ad un cazzo.”
Ma anche il più coraggioso di noi ha paura di se stesso. Le automutilazioni del selvaggio si ritrovano tragicamente nella autorepressione che martirizza la nostra vita. Siamo puniti per quello che rifiutiamo a noi stessi. Ogni impulso che tentiamo di soffocare, germoglia nella mente, ci intossica. Il corpo pecca una volta, ed il peccato è finito, perché l'azione è un modo di purificazione. Non rimane che il ricordo del piacere, o la voluttà di un rimpianto. L'unico modo di liberarsi da una tentazione è abbandonarsi ad essa.
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Non so voi, ma personalmente assieme s molti miei amici e conoscenti stiamo notando gli effetti di questa quarantena nella mancanza di voglia di fare quelle cose per cui prima desideravamo stare a casa.
Proprio quel tipo di pensiero come "Se potessi essere a casa a [inserire azione desiderata]" in questi giorni funziona sempre meno.
Io sto cercando di non crollare riguardandomi One Piece.
Sono all'episodio 70 e mi sta salendo un po' s noia.
Tutto per non pensare alla realtà là fuori.
L'uomo non è fatto per lavorare. La prova è che si stanca.
Alphonse Allais, citato da G. Simenon in Le grand Bob [1954], Il grande Bob, Milano, Mondadori, 1962 [Trad. E. Cantini]
El tarot es una práctica adivinatoria, un tipo de cartomancia, la cual es utilizada alrededor del mundo de diversas formas.
La manera en la que se interpreta el tarot es altamente subjetiva y se relaciona mucho con la intuición del tarotista, sin embargo, no se puede pasar por alto que las cartas representan arquetipos, y están llenas de simbología de todo tipo.
Su origen histórico realmente es un misterio, aunque algunos señalan, que el inicio de la practica del tarot se dio en Grecia, Roma, en el Oriente y en la Edad Media. Otros expertos señalan que los arcanos mayores provienen de Egipto, más específicamente del Libro de Thoth.
La mayoría de los expertos opinan que la difusión del tarot en el Occidente y Europa se dio gracias a los gitanos. Para ese entonces, existían varias versiones del tarot, pero la más aceptada fue la baraja Marsellés.
En 1916, Arthur Waite, un miembro del Amanecer Dorado trabajó para dar forma al tarot universal Rider-Waite, el más utilizado en la actualidad.
Sorriso scolpito, questi manco m'hanno capito
Noyz 60secondi
IL GALATEO DEL VAFFANCULO:
Il Vaffanculo è sempre un’occasione di confronto,con il prossimo e soprattutto con sé stessi..ecco a voi il teorema del vaffanculo.
Il Vaffanculo non deve avere timori reverenziali di sorta,il vaffanculo non deve subire il potere perché è libero, anarchico e non teme le gerarchie. Che tu sia un re,un papa o un megadirettore…se a fanculo ti mandano,a fanculo devi andare.
Il Vaffanculo non teme nemmeno la morte:anche quando a morire è una carogna,nel momento in cui passa a miglior vita,anche il peggior bastardo viene chiamato, COMUNQUE ,“Buonanima”.Niente di più ipocrita,perché la morte non santifica e non rende migliori:se meritavi dei vaffanculo da vivo,continuerai a meritarli anche dopo morto.
Il Vaffanculo è per tutte le stagioni della vita:dalla culla alla tomba,un vaffanculo,per qualche motivo,te lo meriti sempre e per sempre…nessuno si senta al sicuro,mai.
Ci sono Vaffanculo che celano amori profondi ed inconfessati….e ci sono “Ti amo” che celano dei Vaffanculo.La tensione erotica che c’è in un vaffanculo detto,anche ridendo,tra un uomo ed una donna vale più di 1000 frasi da baci perugina.
Il Vaffanculo è democratico,è reciproco come un “69”:ricevi quello che dai e dai quello che ricevi.
Infine vi dico che mandare a fanculo qualcuno, e soprattutto sé stessi,signori e signore,è veramente un’arte sopraffina..ed il gioco più raffinato è quello di mandare a fanculo qualcuno,senza che questi nemmeno se ne renda conto…sapeste quanti Vaffanculo,si possono dire con il sorriso ed un’impeccabile savoir –faire..e quelli,amici miei,son i Vaffanculo migliori.”
C. Zanitti
Vorrei solo telefonarti, giusto il tempo di dirti che qui il paesaggio è stupendo, ma che tu sei diecimila volte meglio.