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A quel punto credo di aver pianto. Solo che invece di rigarmi il viso, le lacrime restarono dentro e si accumularono nel petto fino a farmi male.
Banana Yoshimoto
Nessuno mi ha mai chiesto come stessi..
Non credo che ,comunque, avrei risposto di sì.Non mi ricordo di essere mai stato veramente felice.Non saprei nemmeno dire come ci si dovrebbe sentire.
Vorrei che qualcuno me lo chiedesse..Ma non una persona qualunque,alla quale magari non interessa nemmeno,ma qualcuno che vuole saperlo veramente.Qualcuno con cui non dovrò fingere che tutto vada bene.Vorrei avere accanto qualcuno che mi capisse..
Non credo esisterà mai qualcuno del genere nella mia vita.
Faccio troppo schifo per meritare di essere felice.Sarò per sempre "triste"(che non è la parola adeguata a descrivere come mi sento).In effetti,non sono triste..Non sono niente,non provo più niente.Forse perchè sono stanco di soffrire o provare quei sentimenti farebbe troppo male.
Provo solo un grande vuoto,che diventa sempre più grande..E fa tanto male,molto..
Nessuno si accorge di come sto,nessuno lo sa davvero e non capirebbero.
Persone come loro con capiscono niente.Non capisco che le parole hanno un significato e un peso,che non devono usarle a caso e che quello che dicono porta a delle conseguenze.
Le conseguenze?
Gli insulti fanno male,molto male.Specialmente a quelle persone che ci credono.Che pensano che quella sia la verità..
Anche per me è così.Lo so già che faccio schifo e sono inutile,non c'è bisogno di ricordarmelo costantemente.Anche se lo so,non vuol dire che non faccia male sentirselo dire.
Tranquilli,un giorno vedrete a cosa hanno portato tutti i vostri insulti.
Un giorno,mi stancherò di dover soffrire per colpa vostra e farò in modo che non mi possiate dire più niente.Almeno,io non sentirò più niente..voi continuate a dire quello che volete..
Probabilmente,un giorno non verrò più a scuola e non andrò più da nessuna parte.Non mi vedrete mai più..
Quando questo succederà,sappiate che siete stati voi ad uccidermi con le vostre parole..
『 🍙 』┆❝𝗢𝗴𝗴𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗶𝗻 𝗮𝗽𝗮𝘁𝗶𝗮 𝘁𝗼𝘁𝗮𝗹𝗲...❞
-sʜʏɴ 🔭
『🍙 』┆❝𝗠𝗶 𝘀𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗺𝗶 𝘀𝗶 𝗲̀ 𝗿𝗼𝘁𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗰𝘂𝗼𝗿𝗲.𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗼 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗻𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲,𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗼𝗹𝗼𝗿𝗲.❞
-sʜʏɴ 🔭
La mia vita sarà sempre e solo dolore..Perchè andare avanti?Io non ne vedo il motivo.Sono stanco di dover soffrire ogni giorno..Sono inutile e merito tutti gli insulti che ricevo..
Non ce la faccio più,non sono mai abbastanza per niente e nessuno.
Se morissi farei solo un grande favore a tutti..
A nessuno importa di me,non sono mai importato e sarà sempre così..
“Questa lettera è per te. Si, proprio te che stai leggendo. A te che stai attraversando un periodo buio. Te che vai a letto con la paura di addormentarti, perché quando ti risveglierai sarà già un altro giorno. Un'altra battaglia. E sei stanco. A te che rimani sveglio a guardare il soffitto e pensi. Pensi a tante, troppe cose, finché non inizia a farti male la testa. A te che hai così tanta ansia per ciò che deve accadere che ti senti soffocare. Che non ti riesci ad alzare. A te che nascondi le tue lacrime nei palmi delle mani, dietro le ciocche di capelli, sul cuscino. A te che ti alzi ogni giorno con un sorriso più triste del giorno prima. Ma nonostante questo ti alzi. Affronti la giornata. Resisti. A te che se qualcuno ti guarda, anche per sbaglio, abbassi lo sguardo e ti si colorano di rosso le guance. A te che ti senti inferiore. Te che dai il meglio, e non risulta abbastanza. Non è mai abbastanza. A te che fra tutti, ti senti il più debole. Che non riesci mai a brillare come gli altri. Che rimani sempre indietro. In disparte. A te che ti insultano perché non ti capiscono. Ti criticano anche se non ti conoscono. A te che resisti a colpi su colpi, parole cariche di veleno e sguardi taglienti. Ecco, proprio te. Devi sapere che non sarà sempre così, perché il tempo passa e le cose cambiano. Devi sapere che queste torture non dureranno per sempre. Non c'è solo il buio, esiste anche la luce. Devi sapere che sei abbastanza forte per superare tutte queste sfide. Tumblr puoi per farcela, puoi riuscirci. E ci riuscirai. Non c'è bisogno che ti dica come le sconfiggerai, ma ti prometto che vincerai. Devi sapere che anche tu, un giorno, ti stenderai sul letto, col cuore più leggero. Appoggerai la testa sul cuscino, e ti sentirai bene, giusto. Guarderai la tua stanza e non ti sembrerà così spaventosa come la sera precedente. E poi ti sposterai i capelli dal volto, e ti renderai conto che le tue guance non sono rigate di lacrime. E inizierai a provare qualcosa di più della felicità; sollievo. Ti alzerai, spalancherai le finestre e ti renderai conto di quanto sia bello quel cielo stellato, e la luna illuminerà i tuoi lineamenti, le tue labbra, il contorno del tuo corpo. E il vento t'accarezzerà i capelli. E ti chinerai in avanti, in quella magia mai provata prima. E ti posso assicurare, perché ne sono più che certa, che qualcuno ti vedrà, ti guarderà, e penserà che sei davvero una persona bellissima. Perché lo sei. -Alessia Alpi Volevoimparareavolare on Tu”
— Scritta da me
Mamma, la mia depressione è un mostro: un giorno è piccola quanto una formica nel palmo di un orso, il giorno dopo è l’orso, in quei momenti mi sento morta finché l’orso va via e mi lascia da sola. Chiamo i giorni difficili “giorni bui”. Mamma dice “allora prova ad accendere qualche candela”, ma appena vedo una candela penso solamente a quanto sarebbe bello buttarmi sulla fiamma e prendere fuoco. I cimiteri sono pieni di candele. Inoltre non ho paura del buio… ed è proprio questo una parte del problema. Mamma dice “pensavo che il problema fosse che non riesci ad alzarti dal letto”. Ed è così, è vero. Ci sono mattine in cui non ci riesco. Mi mancano le forze, qualcuno ha staccato la corrente, non ho energia, l’ansia mi stringe forte e mi tiene inchiodata lì, prigioniera della mia stessa casa, prigioniera di me stessa. Mamma dice “da dove viene quest’ansia?” . L’ansia è la cugina lontana che viene ogni tanto in città e, ovviamente, la depressione si sente obbligata ad invitarla alla festa. Mamma, la festa sono io. Mamma dice “perché non provi realmente ad andare a qualche festa?”. Certo, io faccio sempre programmi per la serata, ma non voglio andarci. Faccio programmi perché so che dovrei andarci, lo so, qualche volta mi viene voglia di uscire davvero… il fatto è che non è molto divertente divertirsi quando non hai per niente voglia di divertirti. “Ma così incontri i tuoi amici” mamma dice. Amici? Quali amici? Come faccio a farmi degli amici se appena incontro una persona nuova penso che non mi devo affezionare, perché tanto se ne andrà via e io rimarrò delusa. La cosa ridicola è che alla fine mi ci affeziono davvero, ne divento dipendente e diventa tutto un casino. Non riesco a percepire l’amore, non sento i sentimenti degli altri, non ci riesco. Mi vuoi bene? Sì, lo so, la mia mente oggettivamente lo sa, ma non è quello che mi arriva dentro. Mamma dice “sei solo un po’ paranoica, non hai ancora trovato le persone giuste”. Sì, sì lo sono! Sono paranoica nelle relazioni, vivo con la paura costante di essere abbandonata e nella mia testa c’è solo “non ci tiene a te” “non ci tiene a te”. Quindi allontano tutti, ma vorrei qualcuno al mio fianco, ho bisogno di affetto, ma tengo lontano tutti perché non voglio soffrire ancora. Mamma dice “esageri, sei drammatica, è normale avere il cuore spezzato alla tua età”. Mamma, non c’è nulla di normale in me. Non c’è nulla di sano, di bello, sono solo un enorme disastro. Non esagero, sembro drammatica perché quello che provo è cento volte superiore a quello che provi tu o gli altri. Ho un amplificatore addosso, è tutto di più, tutto troppo e io non lo so gestire. Ogni cosa mi ferisce, i dettagli mi spezzano, vivo dentro a un tornado di emozioni che mi sconvolgono e mi sbattono al muro ogni volta. Mamma dice “devi stare tranquilla”. Mi calmo solo se mi riempio di xanax, lui ormai è l’unica cosa vera. Va molto d’accordo con la vodka, a volte li prendo insieme e diventa tutto più leggero. Si spegne la mente e per un po’ mi vedo sorridente finché collasso nel letto e qua tutto ricomincia. Sai, mamma, ogni notte l’insonnia mi trascina tra le sue braccia e rimango immobile con lei a fissare il soffitto. Mamma dice “prova a contare le pecore oppure disegna”, ma la mia mente riesce solo a contare tutti gli sbagli che ho commesso e i motivi per cui dovrei morire al più presto. I pensieri si moltiplicano e diventano un oceano in tempesta in cui però non posso annegare, io sono lì in mezzo in balia delle onde che mi fanno bruciare gli occhi. E gli unici disegni che faccio sono sulla mia pelle, in rosso, usando la lametta come matita. Piango, vorrei essere felice. Mamma dice “la felicità è una scelta”. ma non ho mai scelto di cadere così in fondo, non ho deciso io di vivere nell’inferno sulla terra. Non sorrido più, non rido più, il dolore fa parte della mia routine. La felicità? Non la immagino neanche. Sai cos’altro non riesco ad immaginare mamma? Me stessa. Non so chi sono, non so cosa voglio fare, sono persa in un oblio senza fine. Faccio un passo, sprofondo nel vuoto. Mamma dice “basta riempire quel vuoto”. C’è un mucchio di ossa, della pelle rovinata, un cuore che purtroppo batte ancora… nient’altro. Il vuoto è intorno a me e dentro di me. Mi chiedo sono viva? Questo è disumano e io sono sola. A volte provo a riempire quel vuoto con il cibo, mangio e mangio, sto meglio ma è un’illusione. Dopo il vomito mi corrode lo stomaco, vuole uscire fuori a tutti i costi e io non lo trattengo.
Così un giorno mamma mi ha detto “vuoi suicidarti? Non hai paura di morire?”
Mamma non aveva capito, mamma ancora non ha capito. Mi ricordo quando ho aperto gli occhi nella sala emergenze del pronto soccorso, i polsi fasciati, le flebo al braccio, il “bip bip”, le telecamere, il sangue ovunque sul lettino.
Mamma mi ricordo ancora le tue urla, hai visto le mie cicatrici, hai gridato “sei un mostro, non sei mia figlia”.
Non è vero che tutto si aggiusterà,che un giorno sarò felice.
La mia vita è inutile,io sono inutile
Nessuno mi vorrà mai e rimarrò per sempre solo
Niente si aggiusterà,tutti può solo peggiorare e lo farà
Smettete di dire che ad un certo punto la felicità arriverà,perchè non è così..
Ho deciso di suicidarmi Sono sul balcone e mi sto per buttare di sotto Non voglio più soffrire o provare dolore Agli altri non importa niente di me e mi sento dire sempre che devo morire e hanno ragione Nessuno sa come mi sento veramente . . è la prima volta che dico come mi sento.. A nessuno importerebbe comunque Solo solo un errore e gli errori non meritano di esistere . . .
Conosco perfettamente quella sensazione. Perché l’ho provata anche io, più di una volta. Ho presente quella voce che ti grida nella testa in continuazione. Senza lasciarti dormire. Senza farti mangiare. Ogni minuto. Ogni secondo. Senza mai interrompersi.
Quella voce maledetta che ti dice chi sei e cosa devi fare. Ti dice che sei invisibile e che nessuno ti amerà mai. Ti dice che sei piena di errori, troppp grandi per essere aggiustati. Ti dice che non vali niente e nessuno lottare quindi per te. Ti dice che sei grassa e devi dimagrire, perché con quel corpo potrai solo suscitare risatine e sguardi di sottecchi. Ti dice che sei inutile, e i tuoi sforzi sono vani.
E te lo dice ogni giorno. Ogni giorno. Ogni giorno. Finché ti convinci. Finché credi che davvero la tua esistenza sia un peso. Sia una macchia sporca su una maglia bianca.
E tu ti senti sprofondare sempre più in basso. Come se fossi nelle sabbie mobili. Qualsiasi cosa fai, continui ad affondare. Finché le gambe non riescono più a muoversi. E poi il busto. E le braccia. E ti senti affogare. Inizi ad annaspare ossigeno ma i tuoi polmoni non ne respirano mai abbastanza e ne vogliono ancora e ancora. E dentro di tè inizia a scavarmi un buco. Un buco in cui getti tutti i tuoi sogni, e le tue speranze, e le tue passioni, e le tue amicizie. E questo buco assorbe e si allarga. E ci butti dentro la tua musica, e le uscite, e il tuo piatto preferito. Ci butti dentro i colori, e la luce, e le stelle, e i profumi. Fino a quando questo buco si trasforma in una voragine, e di te non rimane più niente, perché l’hai gettato li.
E il mondo ti sembra vuoto, e freddo, e buio. Non ci sono carezze. Non c’è calore. Non ci sono parole gentili, o una canzone che conosci e che ti vibri nel petto. Nulla. Il nulla più assoluto.
E in qualche modo, quel nulla, hai bisogno di colmarlo. Ma credi che il mondo sia vuoto e nulla possa farlo. Perciò non ti resta altro che la morte.
E inizi a camminare per strada, pensando di gettarti sotto al primo camion che passa. E guardi le finestre domandandoti quanto siano alte: basteranno, se salti, ad ucciderti? E pensi a quelle pillole nell’armadio del bagno, e spesso le conti e te le rigiri fra le mani. Quella è la morte.
Eppure, per quanto sei stremata e stanca e attonita, una parte di te continua a combattere. La sua voce è sempre più debole, è un sussurro che tremula. Un fiammifero nella tempesta.
Quella sei te. La te che non vuole arrendersi. La te che ancora spera di addormentarsi senza piangere. Che cerca la luce nel buio. La te che ha ragione; perché questi periodi, per quanto duri possano essere, per quanto possano durare, non sono eterni.
La vita è imprevedibile. Non la si può programmare. Solo perché alcuni mesi, o anni, sono stati profondamente dolorosi, non significa che non conoscerai mai la gioia.
Sei giovane, più di quello che credi, e i problemi che oggi ti sembrano insormontabili, un domani non ti sembreranno più così alti. Arriverà qualcuno che ti capirà e ti amerà esattamente per quello che sei, andando oltre ai tuoi sbagli e baciandoti le tue ferite. Arriverà un momento in cui tornerai ad avere voglia di cantare, e di ballare, e di ridere senza motivo, sentendoti leggera e piena di luce.
Non arrenderti. Non sei sola. Ci sono persone che ti vogliono bene anche se non te ne accorgi. Ci sono cose che si sitemeranno anche se non lo credi possibile. Ci sono soluzioni più semplici di quello che immagini per i problemi. Non farti per vinta. Lasciati aiutare. Lasciti amare. Lasciati salvare.
La tua vita, per quanto può essere spezzata e deturpata, è il tuo bene più prezioso; non lasciare che nessuno te la porti via, nemmeno te stessa.
Se c’è una cosa che dalle mie esperienze ho imparato, è che le cose sono davvero imprevedibili, che l’amore può davvero salvare le persone, e che non è mai troppo tardi per tornare indietro e riscrivere il finale della nostra storia.
Io tengo a te. Per favore, non te ne andare
𝘕𝘰𝘯 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘯𝘪𝘦𝘯𝘵𝘦 . . .
È così difficile spiegare che non sei felice, non sei triste, non sei niente.
Smettila di fare il ragazzo forte, smettila di fare lo strafottente del cazzo.
Vuoi fare quello che cammina a testa alta, e che se ti chiedo “come stai?” mi rispondi “bene” ma stai piangendo.
E li ho visti quei tagli sui polsi.
Ti vedo quando stai per piangere ma per non farti vedere abbassi lo sguardo.
E ti vedo anche quando sei talmente arrabbiato che spaccheresti il mondo ma non lo fai e soffri.
I tuoi occhi parlano da soli, cerchi di far star bene gli altri mentre qui, quello che ha bisogno di qualcuno sei proprio tu.
Non ho mai conosciuto un ragazzo così forte.
- 𝙡𝙤𝙣𝙚𝙡𝙮 𝙛𝙤𝙧𝙚𝙫𝙚𝙧 🖇️🖤
Trova qualcuno che ti apprezza anche nei momenti in cui ti odi di più.
Charlotte Nsingi
::🍙::𝗨𝗻 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗴𝗶𝗼𝗿𝗻𝗼,𝘂𝗻 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗽𝗼̀ 𝗱𝗶 𝘀𝗼𝗳𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮...😬
- sʜʏɴ🔭