ใ ๐ ใโโ๐ข๐ด๐ด๐ถ ๐๐ผ๐ป๐ผ ๐ถ๐ป ๐ฎ๐ฝ๐ฎ๐๐ถ๐ฎ ๐๐ผ๐๐ฎ๐น๐ฒ...โ
-sสสษด ๐ญ
ใ๐ ใโโ๐ ๐ถ ๐๐ฎ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐บ๐ถ ๐๐ถ ๐ฒฬ ๐ฟ๐ผ๐๐๐ผ ๐ถ๐น ๐ฐ๐๐ผ๐ฟ๐ฒ.๐ก๐ผ๐ป ๐๐ฒ๐ป๐๐ผ ๐ฝ๐ถ๐ฬ ๐ป๐ถ๐ฒ๐ป๐๐ฒ,๐๐ผ๐น๐ผ ๐ฑ๐ผ๐น๐ผ๐ฟ๐ฒ.โ
-sสสษด ๐ญ
โท"๐๐ก๐๐ซ๐ ๐ข๐ฌ ๐ ๐๐๐๐๐ ๐ข๐ง๐ฌ๐ข๐๐ ๐ฆ๐"
Smettila di fare il ragazzo forte, smettila di fare lo strafottente del cazzo.
Vuoi fare quello che cammina a testa alta, e che se ti chiedo โcome stai?โ mi rispondi โbeneโ ma stai piangendo.
E li ho visti quei tagli sui polsi.
Ti vedo quando stai per piangere ma per non farti vedere abbassi lo sguardo.
E ti vedo anche quando sei talmente arrabbiato che spaccheresti il mondo ma non lo fai e soffri.
I tuoi occhi parlano da soli, cerchi di far star bene gli altri mentre qui, quello che ha bisogno di qualcuno sei proprio tu.
Non ho mai conosciuto un ragazzo cosรฌ forte.
. . . ๐ช๐ฉธ
A quel punto credo di aver pianto. Solo che invece di rigarmi il viso, le lacrime restarono dentro e si accumularono nel petto fino a farmi male.
Banana Yoshimoto
...๐ช
i hate myself. so so much. i hate my personality, i hate my body, i hate my voice,ย i hate how im lazy, i hate how i cry myself to sleep. i hate the things i say, i hate the things i eat. i hate how i have no ambitions, i hate how i want my life to be better but i dont want to get better. i hate how i want to die, but cant bring myself to do it. i hate myself. i loathe who i am and its not going to change.
๐๐ฐ๐ฏ ๐ด๐ฐ๐ฏ๐ฐ ๐ฏ๐ช๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ . . .
ร cosรฌ difficile spiegare che non sei felice, non sei triste, non sei niente.
Odio tutti
e
Tutti mi odiano . . .
PERFETTO,direi
[ ๐ง๐ถ๐ช ]
ใ๐ฅใโโ ๐๐ช ๐ด๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฐ ๐ค๐ฐ๐ด๐ชฬ ๐ด๐ฐ๐ญ๐ฐ ๐ฆ ๐ช๐ฏ๐ถ๐ต๐ช๐ญ๐ฆ (๐ฆ ๐ญ๐ฐ ๐ด๐ฐ๐ฏ๐ฐ ๐ณ๐ฆ๐ข๐ญ๐ฎ๐ฆ๐ฏ๐ต๐ฆ).๐๐ฐ๐ณ๐ณ๐ฆ๐ช ๐ต๐ข๐ฏ๐ต๐ฐ ๐ฒ๐ถ๐ข๐ญ๐ค๐ถ๐ฏ๐ฐ ๐ข๐ค๐ค๐ข๐ฏ๐ต๐ฐ,๐ค๐ฉ๐ฆ ๐ฎ๐ช ๐ง๐ข๐ค๐ฆ๐ด๐ด๐ฆ ๐ด๐ฆ๐ฏ๐ต๐ช๐ณ๐ฆ ๐ด๐ฑ๐ฆ๐ค๐ช๐ข๐ญ๐ฆ โ
- sสสษด ๐ญ
ใ๐๏ธ ใโโ ๐ฉ๐ผ๐ฟ๐ฟ๐ฒ๐ถ ๐พ๐๐ฎ๐น๐ฐ๐๐ป๐ผ ๐ฎ๐ฐ๐ฐ๐ฎ๐ป๐๐ผ ๐ฐ๐ต๐ฒ ๐ฟ๐ฒ๐ป๐ฑ๐ฒ๐๐๐ฒ ๐น๐ฎ ๐๐ถ๐๐ฎ ๐ฝ๐ถ๐ฬ ๐๐ผ๐ฝ๐ฝ๐ผ๐ฟ๐๐ฎ๐ฏ๐ถ๐น๐ฒ โ
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- sสสษด ๐ญ
Dico di star bene anche se non รจ vero . . .
Dico di star bene anche se non รจ vero, perchรฉ non voglio far pesare troppo agli altri i miei problemi.
Fanno bene ad insultarmi.
Sono inutile ๐ ๐๐๐ซ๐ค ๐ข๐ค๐ง๐๐ง๐ . .
Ho chiuso la porta del bagno a chive. Il mio cuore รจ vetro: ad ogni battito si incrina, e so che presto andrร in frantumi. Mi fa male il petto. Cosรฌ tanto male da non riuscire a respirare. Da vedere tutto sfocato. I miei occhi sono diventati pozzanghere e la luce giallastra delle lampadine sullo specchio li fa tremolare. Mi appoggio al lavandino di peso, come se dovessi vomitare. Le mie mani stringono il bordo con talmente tanta forza da sbiancare le nocche e indolenzire i palmi.
Tutto ciรฒ che riesco a masticare fra i denti รจ โperchรฉ?โ. Si, perchรฉ io? Cosa cโรจ che non va in me?
Le lacrime bollenti mi scavano le guance, congiungendosi al mento e cadono chiazzando la porcellana bianca del lavandino.
Non รจ sempre stato cosรฌ, sapete? Un tempo anche io avevo delle amiche. Avevo qualcuno che mi voleva bene e con cui mi sentivo a casa. Che mi telefonava il venerdรฌ sera e con cui uscivo il sabato pomeriggio. Un tempo anche io ricevevo gli auguri, il giorno del mio compleanno. Anchโio ricevevo gli inviti per andare alle feste, al cinema, alle pizzate. Non sedevo mai sola sul bus, o in classe. Anche io avevo una galleria di foto in cui i miei sorrisi erano sinceri, e la maggior parte erano mosse perchรฉ mentre le scattavo non riuscivo a smettere di ridere.
E poi cosa รจ successo?
Scrollo la testa. ร sul punto di scoppiare. Le tempie mi pulsano e il mio stomaco continua ad attorcigliarsi in un nodo sempre piรน stretto.
Non ho idea di come sia finita completamente sola. Ma รจ successo. E quando si รจ soli, si รจ deboli, si รจ piรน vulnerabili. Nessuno crede in noi, o si preoccupa per noi. E quindi nessuno ci difende o ci protegge, se qualcuno ci fa del male. Ed รจ esattamente ciรฒ che sta succedendo a me, da troppo tempo.
Ogni giorno รจ una guerra che io puntualmente perdo. Si, sto parlando proprio di voi. So che voi leggerete questa lettera, siete sempre super informati su di me, sbaglio?
Vi ricordate come iniziaste? Io si, mi guardavate di sottecchi e parlottavate a bassa voce tra voi, quando mi vedavate arrivare alla fermata del bus, e il veleno nella vostra bocca ve la contorceva in un ghigno orribile. Poi siete passati alle spinte, alle scenate, ad attirare lโattenzione per avere un pubblico da intrattenere, mentre mi deridevate.
Vorrei togliermi una curiositร , come diavolo fate ad avere un cuore cosรฌ duro, da non essere in grado di provare alcuna pietร ?
So benissimo di avere tanti difetti, ovunque. Difetti che per quanto ci provo non riesco mai a nascondere del tutto. Ma voi li puntavate uno ad uno, degradandoli e deturpandoli ulteriormente, e la vostra voce diventava cosi appuntita da provocarmi un dolore fisico, viscerale. Voi non siete in grado di provare quel delicato sentimento che รจ lโamore, altrimenti non avreste mai creato una pagina Instagram in cui caricare tutte le foto che mi fate di nascosto, con commenti osceni e insulti raccapriccianti.
Mi avete sempre chiamato troia, ma io non ho mai dato nemmeno il primo bacio. Mi avete sempre chiamato grassa, cicciona, e mi fotografavate le cosce per dimostrarmelo. Ma io non mangiavo quasi niente da settimane. Avete sempre detto che i miei occhi erano tristi e sbiaditi, come un vecchio tappeto impolverato, e che tutto ciรฒ che si poteva provare incrociando il mio sguardo sarebbe stato sempre e solo schifo. Ma io portavo i capelli sciolti sul volto per nasconderli.
Avete sempre detto cosรฌ tante cose su di me. Ma io non ho mai trovato il coraggio di denunciarvi, di andare dalla polizia e fare i vostri nomi, perchรฉ ho sempre avuto paura delle conseguenze. Ho sempre temuto che vi sareste vendicati e mi avreste fatto del male. E una parte di me era convinta di meritarsi il vostro odio, la vostra rabbia, perchรฉ era un pallido riflesso della mia, di rabbia, di odio. Mi odio per aver allontanato le persone a cui volevo bene, per aver rovinato tante amicizie e non aver lottato per le cose a cui tenevo. E mai, questo, potrรฒ perdonarmelo. Ma ora so che quello che io nutro nei miei confronti non puรฒ giustificare o attenuare in alcun modo le vostre becere azioni.
ร stato ciรฒ che รจ accaduto oggi, ad avermi dato la spinta di fare ciรฒ che sto per fare. Perchรฉ queste situazioni, per quanto ci si possa illudere di resistere alle pressioni psicologiche, e fino all'ultimo si cerchi di restare aggrappati alla propria vita, persino coi denti, con le unghie, con ogni briciolo di forza che รจ rimasta in corpo, arriverร sempre, sempre, un punto in cui ci spezzeremo in un modo che, non importa quanto amore potremo ricevere in futuro, non ci aggiusteremo piรน. E resteremo spezzati per sempre.
Sapete benissimo a cosa mi riferisco.
Ma nonostante tutto, non voglio che la mia morte sia inutile e invisibile come lo รจ stata la mia vita.
Motivo per cui questa lettera la pubblicherรฒ online, cosรฌ che tutti possano leggere e conoscere che cosa si prova a subire bullismo. Quanto le vittime si sentano inermi, paralizzate, sfinite. Quanto si sentano svuotate, costrette a non provare piรน nulla, perchรฉ se vivessero ogni orribile emozione che i bulli gli infliggono, finirebbero per impazzire, strappandosi la pelle con le loro stesse mani, e i capelli, e gli occhi, demolendosi pezzo per pezzo, perchรฉ non cโรจ nulla che vada bene in loro, รจ tutto da buttare, tutto da cancellare e dimenticare.
Per me รจ davvero troppo tardi, e non mi รจ rimasto piรน nessuno. O forse non ho piรน voglia di combattere. Probabilmente entrambi. Mi sento abbandonata persino dai miei genitori, che cosรฌ presi dal lavoro e dai loro, di problemi, non si sono resi conto dei miei. Tentai di accennare qualcosa, e mi risposero che โero abbastanza grande da poter risolvere i miei problemi da solaโ, che loro non mi hanno insegnato a essere in balia degli altri, e ad affrontare le cose di petto.
Sinceramente, credo non si sia mai abbastanza grandi per risolvere il bullismo da soli. Perchรฉ va sconfitto assieme, a gruppo, a squadra.
Prendo la lametta. La stringo fra lโindice e il pollice fino a ferirmi, fino a tracciamo una sottile linea rossa. Sembra disegnata con la penna. ร fredda e dura.
Con la mia morte non voglio dire che il bullismo mi ha schiacciata e sconfitto. Perchรฉ non mi sto rivolgendo ai bulli. Mi sto rivolgendo a tutti gli altri, che sono sempre rimasti fermi, e si sono voltato dalla parte opposta. Mi sto rivolgendo agli insegnanti che non lo vogliono trattare a scuola perchรฉ โnon sanno come spiegarloโ e non ci provano nemmeno. Mi sto rivolgendo a chi mi ha lasciato a terra dopo che mi avevano pestato. A chi segue quella pagina di mie foto senza nemmeno conoscermi. A chi ride alle loro battute mentre io piango. Voi, voi mi avete uccisa. Il mio sangue รจ colpa vostra.
Ps. ai cari bulli. Vi auguro davvero che i vostri figli non subiscano mai ciรฒ che voi avete fatto passare a me: non riuscireste mai piรน a convivere con voi stessi.
-Alessia Alpi, scritta da me.
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