Tu Sai.

Tu sai.

Nessuna “cosa” è data per natura. Questa si presenta “così” poiché tutta la realtà che la circonda è artificio e intenzione. Tutto, infatti, è soggetto a un’operazione di disciplinamento e forgiamento. Assodato questo, esplora quella cosa  concentradoti non sul “perché è data”, ma  “come è data”.

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4 years ago

20.05.2021

Come mai si rintracciano poche cantautrici italiane?

Il mondo dei sentimenti e delle emozioni è raccontato in maniera frequente dagli uomini, penso a De Andé, Guccini, Battiato, etc. La mia domanda non è mossa da rivendicazioni femministe - per amor del cielo - la sfera affettiva è una questione esistenziale e universale. Nell’ascolto dei brani scritti da questi, rintraccio che:

1) riescono a cogliere ed intepretare, magistralmente, la condizione umana;

2) ma la narrazione si snoda secondo una prospettiva maschile.

Ascoltare De André che parla di amore è un’esperienza che non pensavo potesse essere, emotivamente, destabilizzante. Il modo in cui ha impostato la melodia, fa sì che ci sia immedesimazione tra testo e suono. C’è, però, qualcosa che manca e che non mi permette di empatizzare a pieno... e che si riconduce alla domanda di apertura...

Non cerco, ovviamente, l’emotività femminile nei brani di De Andrè. Ascoltarlo mi ha fatto realizzare che, a livello generale, mancano donne cantaurici così d’impatto..........

O forse: sono io che sono stata “inculcata” a considerare soltanto questi come interpreti anziché volgere lo sguardo altrove?


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3 years ago

Cosa accadrebbe, se un nuovo resoconto agitasse le conclusioni desunte?

4 years ago

1.05.2021

Free your mind dal riduzionismo (culturale, scientifico, e... emotivo)

3 years ago

1 agosto 2021 || Savonarola & predica-menti

Sto leggendo Tristi tropici di Claude Lévi-Strauss, testo pilastro del pensiero antropologico. Avrei dovuto leggerlo in triennale, ma ho sempre rimandato. Mi era stato riferito che il pensiero dell’autore era troppo complicato e spigoloso. In effetti quando diedi antropologia culturale, non mi piacque molto studiare lo strutturalismo, corrente a cui appartiene l’antropologo.

Comunque, prendo il testo e rimango colpita dal suo modo di scrivere: raffinato, elegante e saturo di parole. Devo ancora finirlo, ciononostante Lévi-Strauss mi sta dando da riflettere.

Perché non incontro intellettuali e studiosi che osservano e interpretano la contemporaneità in maniera così perspicace? A me non interessa che la mia vicina di casa si interroghi, ad esempio, sulla ripercussione sociale dell’esistenza di centri commerciali nella manciata di pochi kilometri, per Dio (!) Ma quando arriverà qualcuno che parlerà di ciò che conta, anziché crogiolarsi nella fatuità cronica?

Se conosci qualcuno (magari così cool come Lévi-Strauss da giovane, vedi sotto) fammi sapere.

1 Agosto 2021 || Savonarola & Predica-menti
1 Agosto 2021 || Savonarola & Predica-menti
3 years ago

|| in-fretta-e-furia ||

Che poi... se si osserva con quella attenzione e con quel rigore scientifico: non esiste nessuna simmetria, non esiste nessun fanatismo delle e nelle forme. I rimandi esistono solo attraverso le ricomposizioni intenzionali, attraverso un meccanismo di separazione e ricostituzione del reale.

Si dovrebbe ricordare sempre che la natura, se vogliamo parlare in questi termini, sarà sempre unica per ragioni culturali, sociali e personali.


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3 years ago

|| scassa-menti serali ||

Quale sé personale e unico si può sviluppare all'interno di un contesto in cui ognuno va uniformandosi alle tendenze esistenti?

Tutto è un cliché, i pensieri, le posture, i modi di fare, la musica, i film, le estetiche, le parole, le situazioni, i conflitti interiori ed esteriori, questa frase... è un continuo ritornare a ruoli giá assunti, ascoltati e consumati. Per realizzare, infine, che questa condizione viene amplificata dall'auto-rappresentazione perenne.

3 years ago

14/07/21 20:05

Buonasera appuntidicampo! Qui il tuo lettore anonimo SB.

Mi sono preso un po' di tempo per leggere la tua risposta con calma per poterti rispondere con attenzione in modo da potermi esporre al meglio la mia idea.

La tua tesi di laurea triennale mi sembra molto interessante e dall'esempio che hai apportato devo dire che non sono rimasto particolarmente meravigliato dal fatto che da parte di alcuni esponenti religiosi cristiani, pur di arrivare all'indottrinamento religioso, abbiano addottato dei mezzi così futili come delle immagini, d'altronde è risaputo che ci sono stati metodi molto più brutali e violenti pur di arrivare allo scopo, ma questo penso sia un altro discorso di cui potremmo parlarne per giorni. Volevo però sapere di più a riguardo all'esempio che mi hai citato. Come hanno accolto inizialmente gli indigeni le informazioni che gli venivano passate? Hanno accolto di loro spontanea volontà la fede Cristiana?

Il mio punto di vista comunque sul rapporto tra occidentali e il resto del globo rimane quello che ti ho citato nel "ask" precedente, che rimane comunque abbastanza concorde con il tuo. Gli occidentali hanno avuto in passato la tendenza di prevalere e schiacciare le altre culture e temo che sia tutt'ora così, anche se probabilmente il tutto viene camuffato un pochino di più. La cosa mi fa pensare a un'altra caratteristica dell'essere umano. Essere più sviluppati a livello tecnologico lo fa sentire superiore agli altri, anche se, a mio umilissimo parere da persona totalmente ignorante in materia, ho l'impressione che ci renda meno autosufficienti... Eccolo un altro argomento che mi piacerebbe approfondire e sapere cosa ne pensi tu e cosa dicono i tuoi studi sull'antropologia: spesso osservo la mia sorellina, ci passiamo 13anni, attualmente ora lei ne ha 10. Ho l'impressione che la tecnologia le stia offuscando parecchio la mente sulla percezione della realtà, ma ho notato osservando gli altri bambini suoi coetanei che purtroppo è un problema molto frequente. Mi chiedevo, quali saranno i disagi culturali e sociali degli adulti di domani? In antropologia sono stati fatti degli studi in merito, delle previsioni? Spero sia chiara la domanda e di aver sollevato un quesito che sia inerente alla tua materia di studi.

In conclusione, volevo chiederti se ti trovi bene a scambiarci opinioni tramite degli ask anonimi. Se preferisci ti posso contattare in privato e continuiamo i nostri confronti lì. Per favore però non dirmi "vedi te per me è uguale" e lasciare a me la scelta, il blog è il tuo ed ho il timore che i miei ask possano contaminare secondo la tua percezione lo stile del tuo blog.. grazie per la tua attenzione e buona serata!

Lettore anonimo SB

Ciao Lettore anonimo SB,

E' sempre un piacere leggerti e che trovi tempo per articolare al meglio i tuoi pensieri. Tranquillo, non contamini, i tuoi contributi "abbeliscono" e arricchiscono il mio blog, stimolando alla riflessione.

Con la tua risposta, sollevi molteplici questioni che richiedono tempo e studi, adesso non ho risposte. Spero che comprenderai: ti aggiornerò nei giorni successivi o sennò sentiti libero di contattarmi in privato, per una risposta più immediata e fluida. Anche se, ritengo che sia produttivo e interessante creare dibattiti pubblici, per coinvolgere un bacino più ampio di gente, come è stato nel post sulla vittoria italiana del campionato europeo.

Ag aggiornar(c)i.

3 years ago

Movi-menti

L'emozione è un fenomeno sociale che deriva dall’interpretazione e dalla valutazione di uno stimolo, ossia da un processo di attribuzione di senso e valore. Le emozioni sono quindi considerate come modelli di esperienza acquisiti, costituiti da prescrizioni e apprendimenti sociali, storicamente situati e strutturati sulla base del sistema di credenze, dell’ordine morale, delle norme sociali e del linguaggio, propri di una particolare comunità e variabili come qualsiasi altro fenomeno culturale.

L'antropologia mi ha insegnato ad approcciarmi alle persone con attenzione e cura, per allontanare l'attidudine critico-distruttiva che mi ha "donato" il mio contesto culturale e religioso. Eppure fallisco, cadendo nella trappola delle emozioni.

"Ascolta il corpo". "Mettiti in sintonia con le tue emozioni". "Cosa senti?", sto già figurando la scena. I luminari della psiche e delle emozioni consiglierebbero una sana conversazione con il sé ed il complesso emotivo per far emergere luci e ombre, costitutive della vita. So che hanno ragione, ma qualcosa mi impedisce di prendere seria-mente in considerazione queste esort(azioni). E finisco per comprimere ed osservare con freddezza ciò che fino ad un momento fa mi colpiva, realizzando però che questa non è la via da perseguire...

usare "il proprio il corpo come strumento privilegiato di ricerca"

Cantare la morte. per un’antropologia che spezza i cuori.
academia.edu
By presenting the main disciplinary debates on emotions, this article aims, first, to rethink the limits of the classical anthropological ap

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11 months ago
Se Si Chiedesse Di Spiegarne Il Perché Sinceramente, Ricevereste In Cambio Un Niente

Se si chiedesse di spiegarne il perché sinceramente, ricevereste in cambio un niente

2 years ago

In Università ti hanno insegnato solo a confrontarti con dati qualitativi..."i DATi qUanTitAvI snaturano. RestItUiScOnO una FinTa OggETtIVItà""

Sapevo però che sarebbe arrivato questo momento, meglio conosciuto come *l'antropologa si converte al lato """oscuro"""*

In Università Ti Hanno Insegnato Solo A Confrontarti Con Dati Qualitativi..."i DATi QUanTitAvI Snaturano.
In Università Ti Hanno Insegnato Solo A Confrontarti Con Dati Qualitativi..."i DATi QUanTitAvI Snaturano.

... e ti saresti incuriosita nel cercare:

In Università Ti Hanno Insegnato Solo A Confrontarti Con Dati Qualitativi..."i DATi QUanTitAvI Snaturano.

Inizi a creare tabelle, grafici, traducendo gli """esseri umani"""' in dati numerici. Tu due minuti dopo:

In Università Ti Hanno Insegnato Solo A Confrontarti Con Dati Qualitativi..."i DATi QUanTitAvI Snaturano.
In Università Ti Hanno Insegnato Solo A Confrontarti Con Dati Qualitativi..."i DATi QUanTitAvI Snaturano.

QUESTA DEFORMAZIONE PROFESSIONALE, sempre in mezzo ai piedi.


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  • divieto-di-sosta
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    andrea-non-sa-tornare liked this · 4 years ago
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appuntidicampo - appunti di campo
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|lo sguardo di un'aspirante antropologa sul mondo|

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