e se l'esperimento fossi TU?
Fig. 1, 2, 3 - Marisol Muro
|| in-fretta-e-furia ||
Che poi... se si osserva con quella attenzione e con quel rigore scientifico: non esiste nessuna simmetria, non esiste nessun fanatismo delle e nelle forme. I rimandi esistono solo attraverso le ricomposizioni intenzionali, attraverso un meccanismo di separazione e ricostituzione del reale.
Si dovrebbe ricordare sempre che la natura, se vogliamo parlare in questi termini, sarà sempre unica per ragioni culturali, sociali e personali.
Inspira
Qualcosa che non è mai esistito non può farti del male.
Espira
Qualcosa che non è mai esistito non può farti del male.
Di nuovo.
Cosa accadrebbe, se un nuovo resoconto agitasse le conclusioni desunte?
prossimo work life goals:
🔸️mettersi fuori da Zara indagare la sua estetica, rappresentazione, incorporazione.
]~[
La costituzione dell'intero avviene, inevitabil-mente, dalla ri-costituzione del complesso emotivo.
[○]
Per noia leggo Il mito dell'interioritá (Jervis). Essendo cresciuta con una visione essenzialmente idealizzata e stereotipata della psicologia: scopro che questo libro decostruisce anni di lezioni e contenuti liofilizzati.
Ora ho 1234567 congetture. Nutro un forte cUlTuRal SHoCk, come quando da baby-girl, durante le lezioni sulla creazione del nostro 💗pianeta💗 non riuscivo a capire chi avesse ragione: i disonauri o la suora?
È ORA DI TIK TOK. BASTA.
Lista de-gli apprendi-menti
life disegn
counseling
from score to stories
mito dell'interiorità
8 agosto || in principio era: “Vabbe’ devo appuntarmi queste cose…”
È legger-mente sconfortante riconoscere, solo al 5 anno di università, che la parte più interessante del mestiere dell’antropologo non sta soltanto nello studio del pensiero di X, Y, Z, ma nel relazionarsi e nel confrontarsi diretta-mente con l’oggetto di studio, cioè con le persone. Le interviste qualitative, che sto realizzando, mi fanno comprendere l’importanza di non tralasciare che, al di là delle teorie, ci sono gli esseri umani in carne ossa.
Quando intervisto — che parolaccia —, quando chiacchiero con i miei “informatori” ho accesso ad un qualcosa — non so come definirlo — che difficilmente trovo nei libri (e credo che non lo troverò mai).
In questi momenti provo sempre qualcosa di diverso, di unico e di irripetibile. Credo che sia un’esperienza
d e s t a b i l i z z a n t e,
che non vorrei declinare attraverso l’opposizione “positivo/negativo”. Quest’esperienza ha degli elementi, almeno così ho rintracciato, in cui mai nessuno la pensa, davvero, come te. Ciascuno è un universo a sé, vive la società, gli stimoli, l’intera realtà in maniera totalmente inedita, diversa. Anche se a volte mi sembra che tutti i pensieri e le persone si muovano uniforme-mente, realizzo che non è così. E così mi lascio trasportare da ciò che il mio interlocutore decide di raccontami, anziché seguire, tendenziosa-mente, la mia linea di pensiero… È arduo, certamente! Cogliere però il punto di vista dell'altro, documentarlo, ascoltarlo è un passo necessario per capire cosa siano questi problemi del e nel sociale.
Francesco Rosi, Cristo si è fermato a Eboli (1979)
Per i contadini, lo Stato è più lontano del cielo, e più maligno, perché sta sempre dall'altra parte. Non importa quali siano le sue formule politiche, la sua struttura, i suoi programmi. I contadini non li capiscono, perché è un altro linguaggio dal loro, e non c'è davvero nessuna ragione perché li vogliano capire. La sola possibile difesa, contro lo Stato e contro la propaganda, è la rassegnazione, la stessa cupa rassegnazione, senza speranza di paradiso, che curva le loro schiene sotto i mali della natura.
Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli